Pesca del nasello e del gambero rosa nel Canale di Sicilia: intervista del Giornale di Sicilia a Giampaolo Buonfiglio, presidente Agci Agrital e Presidente del coordinamento Alleanza Cooperative italiane

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«La “levata di scudi” è tardiva e rivendica  la volontà della categoria di continuare a voler pescare in zone di nursery, dove la cattura di sotto taglia è difficilmente evitabile». Giampaolo Buonfiglio, presidente Agci Agrital e Presidente del coordinamento Alleanza cooperative italiane della pesca è categorico. Dopo l’allarme lanciato da Fedagripesca per l’entrata in vigore del regolamento europeo (che dal 10 luglio proibisce le attività di pesca con reti a strascico in tre zone del Canale di Sicilia, mettendo a rischio, di fatto, le catture di nasello e gambero rosa nel Canale di Sicilia), Buonfiglio, nel ribadire che la protesta arriva troppo tardi, spiega che «si tratta di aree la cui chiusura alla pesca è stata oggetto di raccomandazione del Consiglio Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) della FAO già da alcuni anni –dice –insieme alla chiusura stagionale di aree anche sulla costa tunisina». Nulla di nuovo quindi, che oggi fa lanciare l’allarme. «Già da allora –dice ancora Buonfiglio –le tre aree sul versante siciliano (di cui una sola interessa in modo significativo le nostre acque territoriali), sono state identificate come aree di nursery per le specie ittiche, cosa confermata a oggi da diverse fonti e programmiscientifici. Il Regolamento comunitario che ha recentemente recepito la raccomandazione è stato preceduto da un parere favorevole, unanime, del Medac (Consiglio Consultivo per il Mediterraneo) da me presieduto. La circolare della Direzione generale della pesca del Mipaaft ha solo comunicato l’entrata in vigore di quanto stabilito nel regolamento comunitario dal 10 luglio».

 

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