Cappelunghe trasferite dal Tirreno all’Adriatico per la semina Grande successo dell’esperimento dell’OP Bivalvia Veneto autorizzato dal Mipaaf

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Per la prima volta in Italia i pescatori del litorale veneto hanno ripopolato il comparto marittimo di Venezia e di Chioggia con una ingente quantità di cappelunghe per la “riattivazione produttiva”. Autore della novità è la OP Bivalvia Veneto guidata dal presidente, Gianni Stival, che raggruppa un centinaio di imprese di pesca venete equivalenti ad oltre 300 addetti. Il prelievo è avvenuto nel mare di Civitavecchia, il viaggio in un camion frigorifero a temperatura costante e tappe frequenti per irrorare le cappelunghe con acqua salata ed evitare uno stress che poteva portare alla morìa. L’operazione è stata autorizzata dal ministero delle politiche agricole e seguito, per la parte della semina, dalla capitaneria di porto e dalla stazione navale della Guardia di Finanza di Caorle, oltre che da un biologo. “È un’operazione ambiziosa compiuta grazie alla collaborazione dei colleghi dei compartimenti marittimi di Roma, Venezia e Chioggia – spiega Stival – è la prima volta in Italia che vengono effettuati il prelievo e la semina di cappelunghe. Sono 50.000 esemplari identici a quelli del nostro mare”.

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