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(Roma, 11 luglio 2016). “La tutela dei marchi Dop e Igp è certamente una condizione ottimale, ma non rappresenta un presupposto necessario né tantomeno sufficiente per fare mercato nel mondo e contrastare l’Italian sounding. Servono anche altri strumenti – come quelli legati alla promozione e all’informazione sui prodotti – che sono messi a disposizione dall’Ue e che non sempre sappiamo utilizzare al meglio”.

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