Roma, 9 giugno 2021 – Oggi lo strascico, domani i palangari, dopodomani le draghe idrauliche, e così via, fino a che a ricordare la pesca rimarrà qualche figurante impiegato dalla pro loco delle marinerie che con barba finta, pipa in bocca e cappello da capitano si farà fotografare dai turisti mentre cuce una rete sulla banchina.
La pesca rimane il vaso di coccio da colpire in mezzo ai vasi di ferro, quello su cui è più facile lanciare campagne denigratorie. L’ultimo esempio quella secondo cui i pescherecci dello strascico emettono CO2 più degli aerei; ovviamente lo studio che sostiene questa teoria è stata fatta solo su imbarcazioni da pesca, non su navi da crociera, mercantili o petroliere. […]