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“Possiamo rallegrarci per il lieto fine, una tragedia evitata grazie al complesso lavoro di ricerca e soccorso portato avanti dalla Guardia Costiera, coadiuvata da unità dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza”. Commenta così l’Alleanza delle Cooperative italiane pesca il recupero in mare avvenuto questa notte del pescatore disperso, dopo che il peschereccio, su cui era a bordo con un collega, è naufragato a largo di Genova. L’Alleanza sottolinea anche il coraggio dell’altro pescatore, coinvolto nell’incidente e finito anche lui in mare, che è riuscito a raggiungere la riva e a dare l’allarme. “Quello del pescatore è un lavoro faticoso e, purtroppo, esposto ai rischi di chi è chiamato a confrontarsi ogni giorno con un elemento naturale e poco prevedibili come il mare. Il contributo prezioso dato dagli uomini e dalle donne della Guardia Costiera, in termini di monitoraggio, assistenza e soccorso è fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai marittimi imbarcati” afferma l’Alleanza nel ricordare che nonostante gli infortuni nella pesca siano in calo, il settore ittico rimane il comparto in cui si verifica il maggior numero di incidenti sul lavoro, ricorda l’Alleanza cooperativa. Nell’Unione europea, ogni anno un pescatore su sette è vittima di un incidente sul lavoro. Gli infortuni sul lavoro a bordo dei pescherecci superano quello degli incidenti navali, sono frequenti, e possono avere gravi conseguenze, come invalidità, inabilità al lavoro, mutilazioni e persino la morte. Ciò è dovuto alla complessità e la pericolosità degli attrezzi di pesca (reti a strascico, palangari, ecc.), così come al fatto di svolgere l’attività di pesca su imbarcazioni spesso vetuste, ed in condizioni difficili, se non estreme. Secondo il Servizio per la sicurezza e la salute sul lavoro dell’OIL, nel settore della pesca si verificano a livello mondiale 80 incidenti mortali ogni 100.000 lavoratori, con un bilancio di 24.000 morti bianche l’anno.

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