Diversi i punti decisivi per la nostra pesca, ma in Italia manca il dialogo con il Ministro.
La Commissione Pesca del Parlamento Europeo nei giorni scorsi ha votato il testo del FEAMP che ora approderà in Plenaria fra Settembre e Novembre. Diversi emendamenti di compromesso sono stati approvati con una maggioranza di stretta misura, ma alla fine diverse novità migliorative sono state apportate dal Parlamento alla proposta della CE: dalla possibilità di sostenere il rinnovo della flotta (solo piccola pesca) a quella per il rinnovo dei motori (per tutte le imbarcazioni ma con qualche limitazione), dalla finanziabilità dei trasferimenti di proprietà alla ammissibilità del fermo temporaneo; la definizione della piccola pesca costiera, nonostante le tante proposte avanzate, sarebbe tornata al parametro dei 12 m di lunghezza delle barche. Dopo il voto della Plenaria inizierà il trilogo PE-CE-Consiglio, per una entrata in vigore del nuovo regolamento ormai prevista al 30 Giugno 2014.
Per quanto riguarda il Consiglio dei Ministri UE il FEAMP figura all’ordine del giorno della seduta di lunedi 15 Luglio, quando si ricomincerà a discutere partendo dagli aspetti finanziari e relativi criteri di ripartizione tra Stati membri, nel quadro del bilancio dell’Unione. Nel merito delle misure diversi sono i punti in cui gli orientamenti generali già approvati dal Consiglio lo scorso Ottobre differiscono da quanto votato ieri in Parlamento, ed entrambi i testi emendano sensibilmente la proposta originaria della Commissione. Il trilogo si presenta quindi complesso, ed incerto su diversi punti particolarmente importanti per la pesca italiana, a cominciare dalla ammissibilità delle demolizioni almeno per un periodo di “phasing-out”, anche considerata la totale bocciatura in Parlamento delle concessioni individuali trasferibili obbligatorie (che dovevano sostituire secondo la CE il sistema dei contributi al ritiro definitivo dei pescherecci). Una partita complessa su cui l’Alleanza delle Cooperative Italiane della pesca esprime tutta la sua preoccupazione, anche per le difficoltà di dialogo con il Ministro De Girolamo che, nonostante numerose sollecitazioni, ancora non ha aperto un tavolo pesca nel suo dicastero. “Dopo gli incontri avuti con la Commissaria Damanaki attraverso le Organizzazioni europee nelle fasi preparatorie della riforma, e dopo aver lavorato intensamente con i nostri europarlamentari, sembra ora la scarsa attenzione per il settore ittico finora dimostrata dal nostro Ministro la principale difficoltà per dare il nostro contributo al trilogo di Bruxelles” affermano i Presidenti delle Associazioni pesca dell’Alleanza delle cooperative italiane “mentre sono diversi gli argomenti, oltre alla riforma della PCP e al FEAMP, che chiediamo di discutere con Lei, a cominciare dall’incomprensibile blocco della Direttiva da cui dipendono i fondi 2013 di una Direzione Generale già in difficoltà ed in attesa di una sempre più urgente cura ricostituente”.